Sostegno all'infertilità e PMA

Il desiderio di avere un figlio è per molte persone una tappa evolutiva di acquisizione dell’identità sia individuale che di coppia.

Il desiderio di avere un figlio è per molte persone una tappa evolutiva di acquisizione dell’identità sia individuale che di coppia.

Decidere di avere figlio rappresenta per la coppia un atto di responsabilità legato ad una scelta consapevole, nella quale intervengono vari fattori, responsabilità che la pone nella condizione di pensare che l’evento nascita sia controllabile.

Spesso la coppia che non riesce a procreare si scontra con l’impossibilità di esercitare questo controllo e il relativo vissuto di impotenza che ne deriva. Scontrarsi con la diagnosi, più o meno chiara, di infertilità, pone sia i singoli che la coppia stessa di fronte a delle difficoltà che appaiono come sentenze, diventando un ostacolo alla concretizzazione e ponendo spesso in discussione  non soltanto il significato della propria vita, ma anche quello della propria relazione. Le reazioni psicologiche all’incapacità di procreare hanno una loro evoluzione e si sviluppano in un processo che trova fasi comuni in molte persone.

L'infertilità coinvolge la coppia a livello fisico ed emotivo ma spesso  ci si focalizza esclusivamente sugli aspetti medici e clinici del problema, sottovalutando gli aspetti psicologici. La coppia si concentra totalmente sugli esami da fare  e sulla ricerca di una diagnosi. L’aspetto emotivo viene spesso ritenuto secondario, mentre  sono tante le situazioni emotivamente intense che si devono affrontare. Le emozioni che emergono possono creare difficoltà legate spesso alla non condivisione di molti vissuti. La diversità di genere fa si che i vissuti della coppia siano differenti rispetto all’evento e spesso, se non condivisi nella relazione, possano creare delle difficoltà che portano la coppia alla crisi.

La diagnosi d’infertilità si scontra con  il progetto genitoriale di una coppia che si sente tradita dalla sua stessa natura. La coppia si percepisce mancante e questo vissuto diventa totalizzante e allargato agli altri campi della propria vita, come se l’identità personale e di coppia dipendessero esclusivamente dal divenire genitore.
Il supporto psicologico si pone l’obiettivo di:

  • Aiutare la coppia, in seguito alla scoperta della sterilità, a prendere una decisione sulla strada da seguire
  • Aiutare la coppia ad affrontare il  percorso della PMA
  • Aiutare la coppia nel caso di una diagnosi di sterilità
  • Aiutare la coppia nel caso decidesse di non seguire tecniche di PMA

Dopo la diagnosi d’infertilità è opportuno gestire i vissuti emotivi personali e di coppia legati alle varie possibilità  che si possono intraprendere per proseguire il percorso. Sono tante le domande e i dubbi che la coppia si pone e trovare una risposta, che abbia un vissuto comune, non sempre e facile. La coppia dovrebbe trovare un nuovo equilibrio, è importante aiutarla ad elaborare il forte vissuto emotivo legato a questa diagnosi, portandola a riflettere sulle varie situazioni che si prospettano e al percorso migliore per essa.

La coppia può decidere di non voler percorrere nessuna strada, di seguire un percorso di PMA oppure di rivolgere l’attenzione verso l’adozione.  Indipendentemente dalla scelta che si adopera è importante farlo con consapevolezza e poter esprimere ed elaborare le emozioni che si vivono. Ogni coppia ha la sua storia, le sue aspettative e i suoi timori, è  importante offrire a tutte loro la possibilità di manifestare il proprio vissuto emotivo affinché si sentano legittimati nel loro dolore e trovare il percorso migliore per ciascuna.

Il supporto psicologico vuole creare uno spazio emotivo con l’obiettivo di aiutare le persone a fronteggiare  l’impatto psicologico ed emozionale che caratterizza il trattamento dell’ infertilità, che permetta accoglienza, ascolto, contenimento e sostegno. Affrontare i sensi di colpa, le frustrazioni,  le delusioni e la sensazione di impotenza. 

Lo scopo  è quello di dare sostegno nelle situazioni di stress, attivando le risorse interne del paziente o della coppia e favorendo l’elaborazione di nuove strategie per gestire al meglio le difficoltà. Lo stress generato dalla frustrazione del naturale desiderio di un figlio, ma anche dalla pressione intorno alla genitorialità o dal rischio che il trattamento fallisca. La possibilità di esplorare i propri vissuti emozionali, quali tristezza, rabbia, ripercussioni sulla relazione di coppia e di riconoscerli come normali e comuni.